Siamo proprio sicuri che le digital PR siano poi così diverse dalle PR tradizionali? Esistono ancora Pubbliche Relazioni senza digitale?

La risposta è no! Eppure molti clienti di fronte alle digital PR storcono ancora il naso, certi che l’ufficio stampa debba occuparsi esclusivamente di media tradizionali e grandi uscite cartacee, nella convinzione che tutto quello che riguarda il contesto digitale possa essere serenamente auto-gestito perché “più semplice, “più arrivabile”, più “controllabile”.

Se l’informazione è ormai ibrida, se la distanza tra vecchi e nuovi media si è accorciata e le notizie arrivano attraverso il giusto mix tra i due mezzi: perché l’ufficio stampa dovrebbe escludere il web?

Questa riflessione nasce proprio per fare chiarezza su che cosa siano le digital PR, a cosa servono, perché non possono essere trascurate o considerate leve di comunicazione di serie “B” e perché old media e new media non si escludono a vicenda!

Cosa sono le digital PR?

Nuovi attori e nuovi canali partecipano al processo di creazione e diffusione delle notizie.

Le digital PR sono la naturale evoluzione delle pubbliche relazioni che, come tutti i settori, sono state interessate dalla trasformazione digitale. Per cui, se prima l’ufficio stampa aveva come interlocutori privilegiati i giornalisti e i canali utilizzati per diffondere le notizie erano soprattutto radio, Tv e stampa, oggi – con il moltiplicarsi dei canali web e social -, si assiste al coinvolgimento di blogger, portali online, influencer, community, chiamando in causa molti più attori del passato, magari, meno “professionali”, ma altrettanto capaci di generare conversazioni che fanno bene all’impresa.

Competenze tecnologiche

Va da sé che un buon addetto stampa oggi deve avere una spiccata mentalità digitale e una buona conoscenza dei canali e dei linguaggi social e web per facilitare il dialogo “aperto” e raggiungere il più possibile il target destinatario.

Offline&Online – Pr&Digital PR: una dicotomia ormai superata

Tornando, quindi, alla domanda iniziale: ha ancora senso distinguere e parlare di pubbliche relazioni e digital Pr come se fossero due mondi separati? La risposta, ancora una volta, è “no” poiché si tratta di strumenti l’uno funzionale all’altra, in forte interrelazione tra loro; che devono far parte di un’unica e indispensabile strategia – più complessa -, su cui avviare una buona attività di ufficio stampa.

L’ufficio stampa dei nostri tempi è dunque ibrido, poiché le pubbliche relazioni “tradizionali” – da sole – non sono più sufficienti in un mondo digitale dove la reputazione sul web è veramente al centro, ma i suoi strumenti restano comunque indispensabili per costruire una solida base d’immagine per un marchio. Del resto, – lo abbiamo detto -, si tratta di due attività in dialogo che si mescolano tra loro e fanno da supporto a quelle del marketing purché si sappia come utilizzarle.

New media e old media: mix&match!

Chiudendo: avete capito! Le PR di un tempo non esistono più.

I professionisti di questo settore si esprimono tanto sui media tradizionali quanto su tutto il web e i social network sono il miglior esempio di evoluzione della comunicazione negli ultimi anni. Twitter – per esempio – per la sua immediatezza e la possibilità di centralizzare le conversazioni con un hashtag, ha prodotto un giornalismo frutto di “tutto” quello che viene detto “cinguettando” e, questi tweet, sono spesso utilizzati come fonti in grado di aggirare i ruoli di gatekeeping.

Ragioniamo ancora insieme: ottenere un articolo su una rivista significherà, molto probabilmente, ricavare una successiva pubblicazione anche sulla versione online di quella testata, cosa che tornerà utile quando gli utenti andranno a cercare il nostro nome o determinate parole chiave (posizionamento/article marketing). Avere un servizio su un’emittente radiofonica o televisiva, oggi, significa essere presenti anche sul canale online dell’emittente – magari con collegamenti anche su Facebook o Youtube – ottenendo l’attenzione di un altro pubblico ancora e migliaia di visualizzazioni in più.

Sia l’articolo che il servizio televisivo, o i link ottenuti andranno a costituire la raccolta di contributi conquistati, ovvero, la nostra rassegna stampa che, se postata sulle nostre pagine social, otterrà ancora altri lettori, altro pubblico, nuove visualizzazioni, commenti e condivisioni.

Ecco perché persino il web marketing ha bisogno dell’esperienza e delle capacità dell’ufficio stampa.

Ed ecco perché….il buon equilibrio è la chiave del successo! 

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