Da dove si comincia per iniziare a comunicarci? Parlando di medium e non di messaggio..si comincia da qui: per crescere devi innanzitutto essere nel posto giusto!

Un sito web lavora anche quando dormi. Si dice così ed è vero! Una volta realizzato e svolte le attività necessarie per posizionarlo sui motori di ricerca, il tuo sito lavorerà per te e continuerà a portarti visite e contatti, senza bisogno di investire quotidianamente tempo ed energie.

Come tutte le discipline anche la comunicazione segue le sue regole. Prima di investire delle grosse somme di denaro che, nel tempo, ti daranno la possibilità di costruire un brand, i processi sono semplici e uguali per tutti: avere un prodotto/servizio che soddisfi il mercato; creare dei buoni contenuti e riuscire a comunicarli con il giusto messaggio, alle giuste persone e con gli adeguati canali di comunicazione. Questo significa mettersi al servizio dell’utilità: facendosi trovare quando serve, dove serve, nella giusta forma. E il primo modo per farsi trovare è uno solo: costruire il proprio biglietto da visita online, con il proprio dominio e indirizzo. Una vera e propria casa di proprietà prima di essere ospitati dai social network.

Ricordate? C’era una volta l’89.24.24 il sistema telefonico evoluto che, prima di Google, riusciva a forniti con una telefonata, non esattamente economica, soluzioni complete per soddisfare un bisogno di ricerca.

«Buongiorno sono Rossella come posso aiutarla? Sto cercando una panetteria per celiaci a Fregene».

Adesso, oltre Claudio Bisio, c’è qualcuno che chiama l’89.24.24 ?

No! Adesso c’è Internet: veloce, gratuito, completo e tu ci parli esattamente come parlavi con Rossella, digitando le tue domandine nella barra di ricerca o chiedendo velocemente alla tua assistente virtuale “Siri” di effettuare un’indagine per te.

►Soffermiamoci per un momento, però, su quel “completo”. Siamo sicuri che Internet sia “completo, completo?”. Hai messo te stesso o la tua attività online?

►No! Non sempre accade, perché tanto tu hai Facebook, poi hai Instagram e, magari, adesso hai anche un presidio Tik Tok ed erroneamente pensi che le persone ti troveranno a frotte in questo modo!

Purtroppo non funziona così!

Ho capito una cosa: quello che per me è scontato e quasi banale, non lo è per gli altri e, le prime persone a suggerirmi che manca una vera e propria cultura della comunicazione, soprattuto digitale, sono state le mie amiche quando mi raccontavano di essere su Instagram ma di non riuscire a portare a casa i risultati sperati.

Allora partiamo un po’ dal principio.

Essere sui social network è ben diverso dall’esistere online ed essere trovati per la propria attività.

I social network sono ottimi alleati e amplificatori del tuo lavoro, ma – per una serie innumerevoli di ragioni -, vengono dopo la costruzione obbligatoria del tuo sito Internet.

Perché?

►Ricordati sempre: il principale presidio per essere trovati in rete è innanzitutto Google. Tutti cercano su Google qualsiasi cosa che, non a caso, è il motore di ricerca che ha soppiantato servizi come l’89.24.24. Essere presenti all’interno della SERP – la pagina dei risultati di ricerca – comunica esistenza, aumenta l’idea che si fanno le persone di te, ti fa arrivare dove i tuoi competitors eventualmente mancano, oltre qualsiasi barriera geografica.

L’ultima volta che ti ho parlato di comunicazione l’ho fatto qui https://www.danielaiavolato.it/hai-idea-di-quanto-perdi-se-non-comunichi/ e ti ho già spiegato quanto perdi se non impari a comunicare a dovere. Nonostante questo molte persone di fronte alla richiesta: compriamo un dominio e apriamo un bel sito? Rimangono spiazzati! «Ma io ho una gelateria, a che mi serve un sito internet?». Oppure..«ma io sono un commercialista, cosa posso dire?». E ancora..«ma io vendo scarpe, mi faccio una vetrina su Instagram e che mi frega del sito».

Non c’è niente di più sbagliato che non avere una casa propria e non prendersene cura ricordando di aggiornarla se ci sono novità.

1) Abbiamo detto tutti cercano su Google, per questo, noi strategist insistiamo sempre con l’apertura di un portale.

►Vuoi che ti dia i numeri? Ogni giorno su Google vengono effettuate 3,5 miliardi di ricerche: più o meno ogni utente ne effettua 1,4 al giorno a testa. Cerchiamo dalle cose più banali a quelle più complesse. Cerchiamo cibo, elettronica, risposte finanziarie, legali, mediche, cosmetiche, regali. Ci informiamo, leggiamo e alla fine scegliamo.

2) Capitolo social network, invece, sono indispensabili? Sì ma non sono tuoi! Sono di proprietà di altre persone e cosa accadrà quando ti hackereranno il profilo? Quando andranno in down per aggiornamenti di sistema?

La combinazione dev’essere, quindi, sempre questa: sito web di proprietà, email professionale con la quale accendere campagne di newsletter e statistiche utili di comportamento degli utenti all’interno del sito e, solo dopo, social da collegare al sito Internet.

A fronte di una spesa tranquillamente sostenibile, sprechi infatti l’opportunità di essere trovato e di inserire nel web il tuo biglietto da visita completo con: numero di telefono, indirizzo, servizi, prodotti, recensioni, ecc. ecc.

E nessuna impresa, oggi, può sottrarsi a questo dovere: qualsiasi sia il settore commerciale in cui opera, anche perché la digital transformation ha completamente sconvolto e coinvolto un altro settore che canonicamente viveva offline: quello delle pubbliche relazioni.

L’attività di PR non è più “ridotta” al classico ufficio stampa ma deve necessariamente coinvolgere anche la gestione della web reputation! E, a questo punto, si rende necessaria una precisazione: Oggi senza un sito Internet una strategia di pubbliche relazioni funziona per metà.

Perché?

Mi è già capitato più di una volta, le persone ti contattano per ricevere pubblicazioni ma non comprendono che chi legge poi cerca per approfondire. E l’unico modo che ha è cercare online.

Non esserci cosa comunica a chi voleva sapere di più di te ma non ti ha trovato? Tu tra un’azienda o un professionista di cui non sai nulla e chi comunica chi scegli?

Hai visto quante cose occorrono? Ci vuole una visione circolare e d’insieme a 360 gradi: comunicare è un vero e proprio lavoro. Possiamo farlo insieme.

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