“L’anno della paura ha squarciato il velo sulle nostre vulnerabilità”. E a metterle tutte nero su bianco ci ha pensato il Censis.

Secondo l’ultima fotografia scattata dal 54esimo rapporto sulla situazione socio-economica del Paese, in fase pandemica, è calato drasticamente il desiderio di fare impresa da parte degli italiani. Soltanto il 13% della popolazione adulta considera l’autoimprenditorialità ancora un’opportunità e si sente disposta a rischiare in una fase ancora instabile e difficile da prevedere. A peggiorare il quadro, la cifra degli inattivi: coloro che scoraggiati rinunciano alla ricerca di un lavoro. Qualcosa si è comprensibilmente rotto nel nostro già fragile rapporto tra equilibrio e lavoro. Manca la fiducia, arranca la motivazione, scarseggiano coraggio ed entusiasmo per imprendere. Siamo gente divisa a metà dalle nostre stesse costruzioni per il futuro. Se da una parte infatti auspichiamo al cambiamento stilando liste di progetti (che poi non realizziamo) e buoni propositi di inizio anno, dall’altra, ci sentiamo immobilizzati come dentro a un vestito troppo stretto.

Eppure è importante recuperare presto chi siamo o chi eravamo. Come sbloccare emotivamente questa situazione? Come tornare a dare fiato ai desideri? Superare la paura dell’incertezza e rimettere in pista il nostro destino? Ci sono delle strategie da seguire, dei passepartout mentali che possono aprire molte di quelle porte che adesso ci sembrano serrate.

Ma, anche questo, prevede impegno personale, determinazione, disciplina. Quella che sto per proporvi non è un’intervista, non è la ricetta facile della felicità, ma una conversazione sul metodo. Uno scambio piacevole e costruttivo tra me e una delle talent coach più carismatiche ed energetiche del panorama italiano. Questo, non è nemmeno un articolo sulla crescita personale, piuttosto, è un invito alla ROTTURA. A scrollarsi di dosso tutte quelle convinzioni limitanti e sbagliate che ci opprimono soprattutto quando lì fuori tutto sembra cospirare contro di noi. «L’universo ci manda angeli» attacca Natascia Pane citando Neale Donald Walsch, «siamo nati per esprimere pienamente ciò che siamo e quelle elencate sono le dieci regole per rifiorire. Per cambiare l’atteggiamento con il quale guardi alla vita».

►1. Per superare i momenti lavorativi difficili..Volta pagina: agisci!

«In questo momento ognuno di noi ha visto il suo lavoro fermarsi o ridimensionarsi. Per prima cosa, dobbiamo accettare che le difficoltà sono una componente naturale dell’esperienza umana: non esiste nessuna certezza! Tutte le nostre sicurezze sono fondate su false certezze, pertanto, impantanarsi non fa altro che peggiorare la situazione. Il primo passaggio da compiere è dare libero sfogo alle emozioni, lasciarle esplodere liberando tutto il dolore, la paura, il risentimento e la frustrazione. La perdita di un’attività e le pause a cui siamo costretti sono vissute da molti come un lutto, quindi va benissimo tirare fuori le emozioni negative: serve a non cronicizzarle, però, bisogna poi passare alla fase successiva per non rischiare di entrare in un loop pericoloso. Quindi, fissa una deadline e decidi, perché nulla è morto davvero. Reagisci e stabilisci se quello che stavi facendo debba sopravvivere o, se quello che hai intenzione di fare, valga davvero la pena. La prima domanda chiave quindi è: ho voglia di dare di nuovo slancio a quello che stavo facendo? Oppure voglio cambiare percorso? Dare vita a un nuovo ciclo? Poi, sposta il focus su “per chi” lo faccio? Con la nostra attività ci garantiamo, prima di tutto, nutrimento per noi stessi e per le persone che amiamo. Hai la forza di nutrire te stesso e le persone che ami con la tua attività? Se la risposta è “sì”, rimettiti in gioco!».

►2. Memoria storica e confronto

«Se invece vogliamo cambiare, cominciare, reinventarci, ma non sappiamo più nemmeno da dove partire, il modo più semplice (per ritrovare se stessi e i desideri accantonati), è chiedere alle persone della nostra vita cosa volevamo diventare prima di guardarci allo specchio con gli occhi dell’adulto in lotta per la sopravvivenza. Appelliamoci alla memoria storica delle persone del nostro passato perché, nei loro racconti, sono contenute informazioni vitali e interroghiamo tutti quelli che conosciamo. Fatevi elencare tutte le cose che sapete fare e cosa potreste donare agli altri. Spesso le persone vedono la nostra bellezza prima di noi e custodiscono qualità e disegni destinati a noi che non siamo più capaci di cogliere, ma che possono aprire un mondo a volte dimenticato. Per ritornare a far rifiorire talenti soffocati, parlare con gli altri può essere la chiave».

►3. Vietato procrastinare

«Se hai voglia di realizzare un progetto fallo! La consapevolezza deriva dall’azione: qualunque cosa sia, se ti rende felice: fallo! Procrastinare per gli eventi sfavorevoli è un alibi. Perché ci sono così poche persone felici di stare al mondo? Perché vivono un film che non gli appartiene; ci vuole coraggio per aprirsi davvero alla vita e dirle un grande sì. Qual è l’alternativa? Continuare a vivere male? Oppure ricordarsi di essere audaci? Nella vita tutto è una grande incognita, molto meglio “fare” che rimanere al palo per poi voltarsi indietro e chiedersi: che cosa ho fatto?».

►4. Relazioni – effetto domino

«Fate attenzione alla vostra cerchia. Durante le fasi più delicate di un cambiamento lavorativo o di un progetto, fai attenzione a chi ti circonda. Decidi se vuoi circondarti di persone felici di stare al mondo, oppure, di gente lamentosa che ti ruba energia! Ricorda: gli audaci non potranno mai scoraggiarti, ma se ti accerchi di pessimisti e sfiduciati ti trascineranno giù con loro. Quindi, metti in sicurezza te stesso: le reti positive e vincenti ti nutrono».

►5. Ecco le tre regole per un business felice

1.❤ Un business per essere felice e, di conseguenza, vincente deve avere il focus sul cuore, prima che sulla testa. Devi sapere perché è importante per te.

2.✎ Verifica sempre i risultati di quello che stai facendo almeno ogni due mesi, in questo periodo, e accertati che i modelli che stai creando stiano andando nella direzione giusta. In caso contrario: affina il tiro!

3. ∞ Ricordati che, a un certo punto, tutti noi dobbiamo morire! Fai quindi in modo che quello che stai facendo ti sopravviva; che sia utile anche per gli altri. Siamo entrati in una nuova fase: il business di oggi deve essere umano, ecologico, circolare! Accertati che quello che fai sia legato a qualcosa che va oltre il tuo interesse personale.

►6. Sorridi – Accogli – Attrai

«Se fai le cose in maniera felice, se dentro di te c’è gioia di vivere, tutto andrà da sé. Sembra impossibile, eppure, è la legge dell’attrazione: l’universo ci riporta indietro la stessa intenzione che offriamo. Accogli con generosità anche il disastro o il disagio più grande, perché non è arrivato a te ma “per te”; per consentirti di evolvere e di riprendere la fioritura. Esatto! Anche nel disastro c’è il dono della crescita. Cerca la tua lezione; la domanda che devi porti è: che cosa la vita mi vuol far vedere che io non ho ancora visto? Esplora e sciogli quei nodi, perché finché non li sistemi la vita continuerà a servirteli sempre. Non possiamo controllare tutto quello che ci succede, ma possiamo gestire meglio le nostre risposte».

►7. La ricerca del talento

«Ognuno di noi possiede un tesoro interiore, capacità, risorse e talenti spesso ignorati e non utilizzati. Eppure sono proprio di fronte ai nostri occhi. Ripulisci la mente da tutti gli obiettivi e i buoni propositi fasulli e ricordati che l’essere umano è programmato come una grande console con milioni di interruttori, quello che deve fare è comprendere quale interruttore del talento schiacciare e quali cluster di talenti deve chiamare in causa per far funzionare i suoi obiettivi».

►8. Condizionamenti

«Sono trappole emotive create da noi. “Realtà” che contribuiamo ad alimentare quando siamo in loop sempre sui soliti pensieri. Se capisci che sei tu a creare zavorre che ti bloccano, ragionamenti continui che ti impediscono di spiccare il volo allora – e solo allora -, sarai in grado di creare una realtà diversa».

►9. Giudizio

«Allo stesso modo: liberati dal giudizio che tu ti sei costruito di te stesso. Le persone non sono realmente interessate a quello che fai, sovrastimiamo troppo il pensiero che gli altri hanno di noi. Tutto ciò nasconde solo una grande insicurezza personale».

►10. Fallimento – Successo

«Bisogna dare a queste due parole nuovi significati! Una caduta non è mai definitiva a meno che non sia tu a decidere di rimanere per terra. I bambini lo sanno bene, cascano ma si rialzano con lo stesso entusiasmo. Fallire è intrinseco al processo umano di crescita. È fondamentale, in questo momento, recuperare la gioia dell’errore. Anche un sogno, un progetto andato male non è detto che sia definitivo: capitalizza la tua esperienza, capisci dove hai sbagliato e metti in atto nuovi comportamenti per avere un esito diverso. Senza errore non saremo qui!

Successo. Denaro, fama, ambizione, se il tuo perché riguarda solo questo non avrai la motivazione per durare. Otterrai il vero successo quando gli obiettivi finali non riguarderanno soltanto il tuo orticello. Ogni cosa che facciamo, anche piccola, deve avere in qualche modo un impatto, portare valore aggiunto nella vita di persone che non conosciamo».

“Vivi una vita che ti somiglia è il claim che, non a caso, ho utilizzato nell’home page di questo sito. Se riuscirai ad esercitarti e a mettere in pratica i preziosi insegnamenti offerti riuscirai ad avanzare verso ciò che desideri!

Di Daniela Iavolato

Natascia Pane è una Talent coach e Ambasciatrice di Pace. Autrice di tre libri, tiene corsi, seminari, speech pubblici e sessioni individuali in qualità di Coach e ipnotista nell’ambito del Talento umano, sia in campo life che business. È direttore della testata giornalistica italiana dedicata al mondo del Coaching: CoachMag.