►MINI GUIDA PRATICA PER MUOVERE I PRIMI PASSI

Stai pensando di fare sul serio?

Vediamo! 🚀

Sì lo so bene, all’inizio è difficile mettere tutte le idee in riga, dare forma al proprio progetto, renderlo diverso dagli altri; validarlo.

È naturale, è la fase che precede ogni processo creativo: c’è prima il caos, poi piano piano tutto prende forma.

Ci vuole tempo e, sicuramente, non è un lavoro per persone impazienti di scalare le vette in tempi record..ma vediamo qual è l’iter organizzativo da seguire e quali sono i primi passi e le domande giuste per trasformare un’idea in progetto.

L’intento è quello di fare un percorso insieme, una sorta di training “qui”, affinché tu possa arrivare preparato/a al nastro di partenza. Questa lettura ti servirà quindi per iniziare a capire come definire il tuo business model, cioé il modo in cui vuoi creare valore per te stesso e per le persone con cui entrerai in contatto. Ti sarà utile, soprattutto, se deciderai di avvalerti degli strumenti e delle agevolazioni previste dalla finanza agevolata perché, ai fini della valutazione istruttoria, dovrai lavorare sul tuo business plan. Un documento di sintesi che, chi si affida a noi, costruisce con noi per evitare errori ed aumentare le probabilità di successo, ma che è bene anticipare e spiegare perché le vere e uniche ragioni della tua iniziativa e il suo vantaggio competitivo sono informazioni che solo tu puoi conoscere: noi sicuramente ti aiuteremo a “tirarle fuori”.

Detto questo, riuscire a mettere le proprie idee nero su bianco è un esercizio sempre utile per chiunque decida di fare impresa; perché aiuta a definire i propri obiettivi, le proprie decisioni strategiche e a scremare le idee. Chi mette per iscritto i propri obiettivi, articolando ogni fase del suo progetto, ha molte più probabilità di raggiungerli rispetto a chi non sa nemmeno spiegarli!

Per prima cosa: cos’è una business idea?

Semplicemente un’idea imprenditoriale, di attività commerciale che un imprenditore vuole realizzare per attrarre degli utili a sé. Vi spiego questa cosa, apparentemente banale, perché molte persone oggi confondo le PMI con le Startup e con qualcosa che necessita sempre di un’idea assolutamente geniale e innovativa. La buona notizia è che per creare un’azienda non sempre è indispensabile realizzare qualcosa di mai visto prima: un nuovo unicorno scalabile capace di sconvolgere un mercato intero. L’Italia si differenzia dai paesi oltreoceano proprio per le sue piccole e medie imprese, per la sua storia artigianale – che ha ancora un valore inestimabile -, per tradizioni, cultura e accoglienza che, se accompagnate ad innovazione e strumenti digital, oggi possono fare sicuramente la differenza. La verità è che non ci manca nulla e che si può “innovare” e creare nuovi mestieri e attività “rivisitando”; rendendo semplicemente straordinario anche l’ordinario con accorgimenti che scopriremo qui. Voglio che tu sappia che “small” non è più piccolo, al contrario, gli ultimi mesi ci hanno confermato che non siamo più nella fase più grande è meglio è; si accorciano le filiere, si offrono servizi più vicini, si punta al capitale umano e su figure imprenditoriali che siano sempre più digital-savvy.

Si può, quindi, creare un’impresa con lo scopo di inserirsi in un mercato già esistente ma con prodotti o servizi migliori e con un’identità diversa rispetto ai propri competitors – cosa non per questo meno semplice e importante -. Quindi, mai scoraggiarsi: credere nella propria idea e concentrarsi sui propri perché è sicuramente il primo passo! Poi si passa all’analisi per evitare di agire d’impulso.

►Crea soluzioni rispondendo ai bisogni mancanti

→ ispirarsi a un’idea senza adattarla è sbagliato!

1) Premessa fatta: la prima cosa che devi chiederti se stai pensando di lanciare una nuova attività, un nuovo prodotto o servizio, è se la tua idea può avere un mercato, quindi se è di utilità per qualcuno, e qual è l’habitat ideale per posizionarla.

“Sì”, non tutte le idee hanno un mercato e, se ce l’hanno, è indispensabile validarle: capire prima se è già stato coperto da qualcuno, in che modo, verso quali persone! Oggi Internet ci espone a una quantità infinita di idee, quindi, è molto più semplice del passato trovare situazioni a cui ispirarsi, ma è altrettanto difficile capire invece quali idee siano da abbandonare e quali invece da perseguire, dando per scontato che per far partire queste idee ci vogliono e devono esserci competenze e abilità a supporto – non si nasce imparati, ma non ci si lancia nemmeno senza prima avere delle capacità o averle testate e affinate – .

2) Chi fa le stesse cose?

All’inizio, prima di lanciarci – pensando che l’idea che abbiamo in testa sia la più pazzesca al mondo -, studiamo quindi un po’ e chiediamoci se c’è mercato, utilizzando soprattutto i dati che può tranquillamente fornirci una semplice ricerca online e una buona esplorazione del territorio fisico in cui intendiamo posizionarci – nel caso di un local business -. Valutiamo la domanda, scopriamo qual è l’offerta..quindi quali sono i nostri competitors, dove sono posizionati, quali sono i loro punti deboli e di forza, a quali bisogni rispondono e in che modo. A questo punto pensiamo a un modo per offrire qualcosa di diverso, qualcosa in cui c’è ancora una carenza di offerta o un bisogno scoperto e proviamo a superarli!

3) Trova la tua nicchia

Per chi stai progettando?  A chi sarai utile? Ricorda una cosa importante: quando dici “il mio cliente ideale sono tutti” in realtà stai dicendo che non sai esattamente a chi vuoi rivolgerti e questo, purtroppo, non ci aiuterà a sviluppare il tuo piano marketing! Per avere maggiore probabilità di successo devi avere, infatti, una strategia, idee chiare, pianificazione, un’identità definita e una nicchia, preferibilmente scoperta, su cui puntare: devi, soprattutto, conoscere il tuo pubblico di riferimento, fondamentale per lo sviluppo della tua brand identity e delle tue campagne promozionali!

Quindi..una volta capito dove e come posizionarti inizia a profilare il tuo target in maniera dettagliata. Stila un indetikit: butta giù una lista delle sue caratteristiche, delle sue abitudini, dei suoi comportamenti perché è per lui che creerai prodotti e servizi.

Esempio:

  • Che età hanno?
  • Dove vivono?
  • Sono uomini o donne?
  • Che lavoro fanno?
  • Che titolo di studio hanno?
  • Che hobby? Tramite quali canali riuscirò a raggiungerli?

E così via..

Dissociati da te stesso e immedesimati il più possibile! Più sarai preciso: più saprai costruire un prodotto, un servizio o un’attività a misura delle tue persone e, così facendo, anche il tuo adversiting saprà chi cercare (ecco perché spesso avere 10mila followers per aumentare l’ego sociale di una pagina che sono però lì come belle statuine sul comò..non serve a nulla. Ma questa..è una storia di cui parleremo più in là); catturando l’attenzione di utenti pertinenti e diminuendo perdite di tempo. Se all’interno di questa nicchia riuscirai a stabilirti come punto di riferimento, potrai far crescere il tuo brand e, col tempo, configurare anche l’opportunità di conquistare nuove quote di mercato.

4) Budget di progetto e margini di guadano. Quanto spendo e guadagno?

Dopo aver analizzato e sintetizzato in un unico documento nero su bianco tutte le caratteristiche salienti del tuo progetto imprenditoriale, devi adesso valutarne la sua parte economico-finanziaria che contiene la valutazione della sostenibilità economica e la stima della sua redditività. Fai bene i tuoi conti e valuta quanto capitale occorre per partire: fai un’analisi dei costi fissi e dei costi variabili: procedendo tramite la stima dei costi di tutte le attività otterrai il budget di progetto. Allo stesso modo dovrai stimare le entrate provenienti dalla vendite: dai ricavi meno i costi otterrai la stima dei tuoi margini di guadagno.

5) Come faccio a concretizzare l’idea?

A questa domanda posso risponderti in un solo modo. Se stai valutando di tenere conto di eventuali agevolazioni fiscali messe a disposizione dai fondi governativi prevedi un consulto con i nostri consulenti a monte perché la scelta della natura giuridica, della compagine societaria, può rischiare di pregiudicare l’accesso a un determinato finanziamento. Scoprire in ritardo che la natura giuridica scelta non ha diritto a un determinato finanziamento o bando potrebbe essere un errore fatale.

🚀Quindi…Sei pronto a cambiare? A trasformare il tuo sogno in obiettivo?

Noi possiamo aiutarti! Se vuoi saperne di più scrivimi → info@danielaiavolato.it

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Definizioni:

Le piccole e medie imprese o PMI sono aziende le cui dimensioni rientrano entro certi limiti occupazionali e finanziari prefissati. 

Una startup è un’organizzazione temporanea in cerca di un business model replicabile e scalabile.

↠ Noi ci occupiamo prevalentemente di PMI (micro, piccole e medie imprese) e di tutti i business autonomi.